Le sezioni a indirizzo sportivo, nelle scuole superiori, si possono fare purché nessun insegnante perda il posto. A dirlo è una circolare del Miur, riportata da La Tecnica della Scuola.
Non importa se qualche ragazzo rinuncerà a diplomarsi, pur di inseguire la passione per lo sport o se, pur di ottenere un “pezzo di carta”, sacrificherà i propri veri interessi. L’importante, per il Miur, è che nessun professore perda il posto o sia costretto a trasferirsi in un’altra scuola.
In Italia, la scuola è gestita, innanzi tutto, in funzione del personale e, solo in seconda battuta, per gli utenti del servizio.
Questa logica malata va sovvertita, creando scuole autonome e democratiche, dove ad avere l’ultima parola sono gli studenti, attraverso il voto dei loro genitori, visto che sono quasi tutti minorenni.
Non mi stupisce: da anni assisto a classi in cui non si respingono alunni perché i presenti sono troppo pochi, e calando troppo il numero ci si troverebbe a fare di 3 sezioni 2, con conseguente perdita di cattedre… Tutto questo a discapito di un buon insegnamento e di una ‘buona scuola’, come vogliono chiamarla!