Questa è una selezione di articoli comparsi sulla stampa nazionale o sulla stampa scolastica specializzata negli ultimi due mesi.
Con il 17,6% siamo ancora lontani dal 10% indicato dall’Ue: il dato aumenta al Sud Italia e si riduce al Centro-Nord. Avviato uno studio nazionale che avrà come capofila la onlus Intervita, con l’associazione Bruno Trentin della Cgil e la Fondazione Giovanni Agnelli: il fine è identificare la tipologia, i ragazzi che lasciano i banchi di scuola, i tipi di intervento e la loro efficacia.
Ammonta a circa 700 mila la quota di ragazzi e ragazze che ogni anno lascia i banchi di scuola oppure li frequenta saltuariamente tanto da non avere alcuna possibilità di successo formativo. Sono i preoccupanti dati nazionali sulla dispersione scolastica, ricordati il 1° ottobre a Roma dai realizzatori di uno studio che avrà come capofila la onlus Intervita, con l’associazione Bruno Trentin della Cgil e la Fondazione Giovanni Agnelli.
Nel 2008, nella scuola di Rivoli (Torino), aveva ceduto un soffitto uccidendo lo studente Vito Scafidi. La sentenza ribalta quella di primo grado, che aveva inflitto solo una condanna. Per tutti l’accusa era di disastro, omicidio e lesioni colpose. Le pene vanno da un minimo di 2 anni e 2 mesi a un massimo di 4 anni.
Il verdetto impietoso dei test internazionali: il rendimento dei preadolescenti crolla nel passaggio dalle elementari alle medie
L’analisi: senza vere politiche per l’alternanza studio-lavoro la disoccupazione giovanile rischia di essere fuori controllo
Dai dati Invalsi non si può dedurre ciò che il Ministro Carrozza ha affermato a proposito dell’effetto dell’inserimento degli studenti stranieri nella scuola italiana
Testimonianza di un neuropsichiatra infantile che boccia l’inserimento di ragazzi che non sanno la lingua italiana in classi normali
Lo sostiene uno studio condotto da due professori universitari: i dirigenti scolastici del nostro Paese forniscono informazioni “semplificative” o ripetitive, cosa statisticamente poco probabile, per dare un’immagine migliore. Ne deriverebbero dati falsati
L’articolo fotografa con precisione il problema della formazione e del reclutamento degli insegnanti.
Appello a Bouché, Sepe e Rossi Doria nel palazzo accanto
Agenzie di viaggio siciliane organizzano viaggi gratis per i dirigenti scolastici: il business degli itinerari turistici per gli studenti.
Crolla soffitto, feriti un’insegnante e 2 studenti.
Ragone: «Vogliamo risposte concrete, vogliamo una scuola che non cada a pezzi dopo la pioggia»
Ogni classe occupata costa mille euro a giorno
Ugolini: il valore dei test per capire che cosa funziona e cosa no nel nostro sistema e cercare di migliorare le performance dei ragazzi
L’articolo di Andrea Ichino interviene sui cambiamenti nella dirigenza dell’INVALSI. Ichino teme che la nuova dirigenza, formata quasi tutta da persone critiche nei confronti dell’operato della vecchia dirigenza sia tout court contraria ad una valutazione pubblica e aderente alla realtà del servizio scolastico. C’è da notare comunque che delle decisioni così importanti vengono prese nelle “segrete stanze” della politica e della burocrazia sindacale e ministeriale, sulla pelle di studenti e genitori.
E gli italiani sono i terzi al mondo I nuovi dati diffusi dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. I nostri studenti più presenti solo di turchi e argentini. E chi va meglio sono i cinesi, con presenze record. I risultati della ricerca Ocse-Pisa
Una storia di ordinaria burocrazia scolastica. E’ così che vengono penalizzati studenti e famiglie. Poi ci si meraviglia dei risultati o peggio si vuole che i risultati non si conoscano. Si dice solo che ci vogliono più soldi (sempre da pescare dalle tasse che pagano le famiglie) e per il resto si difende a spada tratta la scuola di stato così com’è.
Il rapporto di Almalaurea con l’indagine condotta da 48mila diplomati nel luglio scorso. E c’è la conferma ancora delle disparità di risultato legati alle differenze socio-culturali delle famiglie
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È un elenco impressionante! Si va dall’inefficienza nel reclutamento dei docenti alla non manutenzione degli edifici scolastici, alla mancanza di un efficace orientamento, alla disaffezione degli studenti nei confronti della scuola, al malcostume delle occupazioni che sperperano risorse nella indifferenza generale, alla mancanza di un serio progetto di inclusione per i figli degli immigrati (la cui presenza si fa sempre più massiccia), alla piaga della dispersione scolastica, al rifiuto della valutazione del sistema scolastico.
Sono tutti problemi ben noti , denunciati da anni, che si trascinano di fatto nell’incuria di tutti coloro che sarebbero deputati ad affrontarli seriamente. Si deve concludere che affrontarli seriamente è impossibile con questa organizzazione del sistema. E’ per questo che da molti anni oramai è sorta l’esigenza che le scuole abbiano una propria autonomia, possano cioè disporre di tutto ciò che serve per il loro funzionamento: personale, edifici e attrezzature.
La prospettiva dell’autonomia è all’ordine del giorno da molti anni e viene contestata solo da pochi statalisti. Tuttavia è stata realizzata solo in minima parte. Inoltre non è stato neppure posto in termini adeguati il problema della “governance”: chi comanda nella scuola e a chi risponde del suo operato? A tutt’oggi tacitamente si assume che a comandare sia il Dirigente Scolastico e che risponda al Ministero, perciò da un lato alla politica, quasi sempre superficiale e distratta da altre faccende, dall’altro alla burocrazia ministeriale e sindacale responsabile della situazione attuale.
E’ ora di cambiare. Le scuole devono diventare veramente autonome e disporre di tutto ciò che serve per il loro funzionamento. Devono essere governate da un Consiglio di Amministrazione eletto dai genitori della scuola che, come recita la nostra Costituzione, hanno il diritto ed il dovere di educare ed istruire i loro figli.