Un ragazzo di Napoli pubblica su Facebook un video in cui minaccia i compagni, se non aderiscono all’occupazione della loro scuola. Evidentemente, questo ragazzo sta molto male a scuola, ma sceglie il modo peggiore per esprimere il proprio disagio: interrompere il funzionamento dell’istituzione, commettendo una serie di reati di cui neppure, probabilmente, si rende conto,senza neanche più l’alibi, ormai troppo “anni Settanta”, della “Rivoluzione”.
Una persona della stessa città scrive una lettera al Corriere della Sera. Racconta della sorella insegnante, che lotta contro le occupazioni e gli atti di vandalismo, che hanno l’unico risultato di bloccare l’attività didattica fino a dopo le vacanze di Natale, chiedendo solo di poter fare il proprio lavoro, senza dover rabberciare all’ultimo il programma, stravolto dalle giornate perse nel nulla.
I genitori, come al solito, non fanno sentire la propria voce e le Istituzioni tacciono.
“Di questo sfascio nessuno è innocente. Batta un colpo chi non vuol essere colpevole.” conclude la lettera.
Noi di ClaS-Autonomia Democratica ci siamo.