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Una vita da precario con poche prospettive di successo

thumbsdownL’amarezza di alcuni precari storici che da oltre dieci anni soggiornano in queste graduatorie è forte, quando nel ricercare il proprio nominativo nei tabulati del sistema informativo del Miur che ha sfornato la graduatoria, scoprono di avere sbagliato provincia di inserimento o di essere stati scavalcati da qualche nuovo entrato che ha deciso, proprio per questo triennio, di cambiare provincia. Abbiamo sentito alcuni precari con oltre 150 punti accumulati in 12 anni di onorato servizio, che pensavano di essere entrati nel podio di coloro che ce l’avrebbero fatta ad entrare in ruolo, e che invece si sono visti scavalcati da un gruppo di docenti con oltre 200 punti. In particolare in una provincia e in una data graduatoria sono entrati in testa ben sette precari con punteggi ragguardevoli che hanno scalzato le vecchie prime file.

Da: La Tecnica della Scuola del 31 luglio 2014    Per leggere tutto l’articolo clicca qui

 

Commento: Si tratta dell’ennesima prova della inadeguatezza del nostro sistema di reclutamento degli insegnanti. L’attuale sistema produce solamente inefficacia didattica ed educativa per gli studenti e frustrazione per gli insegnanti. Una persona che ha insegnato per 12 anni è probabilmente vicino ai quarant’anni di età. Cos’altro può fare nella vita se non insegnare? Se è un buon insegnante perché non lo si assume a tempo indeterminato? e se non lo è perché si continua a tenerlo sulla corda nella speranza di un posto che non è degno di occupare? E’ nell’interesse di tutti studenti, genitori, società e sopratutto insegnanti che le scuole autonome assumano direttamente i loro insegnanti, secondo la nostra proposta. In questo modo dopo alcuni (pochi) anni dalla laurea una persona può capire se è adatto ad insegnare o se è meglio cambiare strada (quando è ancora in tempo, non a quarant’anni).

Redazione
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