Un’aspirante insegnate racconta al Corriere della Sera la desolante esperienza di partecipare alle selezioni per il Tironcinio Formativo Attivo, necessario per conseguire l’abilitazione.
Da: Il Corriere della Sera del 17 luglio 2014 Per leggere l’articolo clicca qui
Commento: Una persona si laurea con sacrificio di tempo ed economico. dopo di che deve iscriversi ad un corso abilitante con altro sacrificio di tempo ed economico. A questo punto se gli va bene ( e che gli vada bene non dipende solo dai suoi meriti come testimonia l’articolo) e’ abilitato e può accedere ad un concorso che si fa ogni tanto. Altri anni, altra fatica altri soldi per dimostrare di sapere quello che all’80% hai imparato all’università. L’unico argomento che usa chi sostiene ancora questa trafila avvilente è che così si evita il nepotismo e si garantisce la qualità (sic). In pratica, succede il contrario e molti potenziali ottimi insegnanti si scoraggiano per un percorso a ostacoli che richiede anni. Invece, se le scuole, autonome e governate da un consiglio eletto dai genitori ( secondo la nostra proposta), assumessero direttamente i propri docenti, il nepotismo diventerebbe quasi impossibile. Un dirigente o un Consiglio di Amministrazione che assumesse un insegnante incapace ne risponderebbe in prima persona agli utenti diretti del servizio e rischierebbe il proprio posto.