Ma che siginifica davvero la parola merito ? Se è utilizzata nella sua accezione di “mercede” offerta in cambio di una prestazione, allora la parola non ci piace molto.
di Lucio Ficara da “La Tecnica della scuola” di Giovedì, 19 Giugno 2014 Per leggere l’articolo clicca qui
Commento: Articolo molto interessante che analizza bene la complessità della valutazione del lavoro di un’insegnante. Condivisible la denuncia della non opportunità che la valutazione sia affidata monocraticamente a un dirigente scolastico che non risponde a nessuno del suo operato se non alla burocrazia, da cui dipende, o alla giustizia amministrativa, già intasata da innumerevoli ricorsi. Se la scuola fosse governata secondo la nostra proposta il dirigente didattico risponderebbe al CDA della scuola, che a sua volta risponderebbe al corpo dei genitori. In questo modo, in assenza del valore legale del titolo di studio, siamo sicuri che ogni insegnante sarebbe valutato per il reale apporto che da alla scuola per la sua funzione di educazione e di istruzione.