è il sistema scolastico che deve cambiare, per affrontare i problemi della scuola e, possibilmente, risolverne almeno qualcuno.
Purtroppo, invece, la scuola “fa notizia” per singoli episodi, che fanno rumore per un po’ e poi passano di moda. Un esempio?
I titoli sulla scuola del sito del Corriere della Sera del 5 dicembre 2014:
- Vietato il presepe a scuola Scoppia la protesta
- Lecco, studentessa presa a calci da un professore
- Caos presidi, 170 scuole campane restano ancora senza una guida
- Educare alla morte, diverse scuole dicono no
- Digitale, stage e università Tutti i ritardi della scuola italiana
- Topo morto in aula durante le lezioni, scoppia il panico al liceo Socrate
Come si vede, ci sono problemi educativi (fare o no il Presepe? E un progetto su come affrontare i lutti?), episodi di cronaca nera (studentessa presa a calci?!), deficit nell’istruzione (digitale, stage e università) e caos nella gestione del personale e negli edifici, più la moda del momento, che è parlare di occupazioni e autogestioni che, in realtà avvengono più o meno tutti gli anni ma venivano menzionate solo nelle cronache locali.
Di tutti questi problemi, si discute per un po’ e poi non avviene nessun cambiamento reale, anche perché, dovendo sempre parlare di tutte le scuole italiane, le situazioni sono talmente varie che difficilmente è possibile dare una soluzione che valga per tutti.
Per cambiare davvero, bisogna liberare le energie e lo spirito d’iniziativa che parte dal basso. Per questo, le scuole statali devono avere la possibilità di diventare autonome e democratiche.
ClaS-Cambiamo la scuola con l’Autonomia Democratica lancia una petizione per chiedere questa opportunità.
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