Il Corriere della Sera parte dal caso del maestro violento di Treviso per fare un’inchiesta sui provvedimenti disciplinari a carico degli insegnanti. Tutti, dirigenti scolastici, provveditori e persino sindacalisti sono d’accordo che un individuo simile vada allontanato dai bambini senza se e senza ma e senza attendere le lungaggini delle procedure giudiziarie (la Procura ci ha impiegato ben sei mesi, durante i quali gli abusi sono continuati, per sospenderlo dall’insegnamento).
Però i dirigenti scolastici rivendicano il diritto di erogare sanzioni disciplinari direttamente, mentre il provveditore e il sindacalista sostengono che in questo modo gli insegnanti sarebbero esposti a punizioni arbitrarie. Per noi, la soluzione al problema sta nell’autonomia democratica: presidi e insegnanti devono rispondere direttamente a un consiglio eletto dai genitori.
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